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Porte per interni. Inchiesta: Bonus 75% cercasi

  • Immagine del redattore: Daniele Micheloni
    Daniele Micheloni
  • 29 mar 2024
  • Tempo di lettura: 3 min



Articolo del 4 Dicembre 2023


I rivenditori di porte e finestre alle prese con il bonus 75% per le porte per interni atte al superamento delle barriere architettoniche. Tante le titubanze e perplessità, al momento, tra la maggior parte degli operatori. Tutto sommato, lo stesso atteggiamento che avevamo scoperto a maggio con un'indagine Cosmoserr-Mikaline su 600 rivenditori. Tuttavia, le opportunità sembrano aprirsi con l’anno nuovo grazie a maggiori informazioni e corsi di formazione e sotto la spinta della concorrenza della grande distribuzione specializzata che offre l’agevolazione per un ampio spettro di lavori: bagno, infissi, porte di ingresso e porte per interni.



Prima parte

All’interno del mondo dei serramenti, tra i tanti prodotti dell’area, l’unico a non godere di una specifica agevolazione fiscale, nel caso di semplice sostituzione, sono sempre state le porte per interni. A meno che non si voglia ricorrere anche a lavori edili, sempre antipatici in un appartamento, laddove al contribuente viene incontro il Bonus Casa al 50% anche per le porte per interni.


Il MEF contro

In passato ci sono stati diversi tentativi ad opera di FederlegnoArredo e di ConfartigianatoLegno per convincere il MEF, Ministero dell’Economia e Finanze, che anche la sostituzione delle porte per interni potesse godere di agevolazioni fiscali, come le finestre, le porte di ingresso, le porte basculanti, i portoni, e tantissimi altri componenti edilizi. Nulla da fare. L’ultimo tentativo fu nel gennaio 2020 ad opera dell’on. Giovanni Currò, M5S. Rispose piuttosto seccamente l’allora sottosegretaria di Stato del MEF Maria Cecilia Guerra:

“…la sostituzione delle porte interne è inquadrabile fra le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, riconducibili tra gli interventi di manutenzione ordinaria e, quindi, non agevolabile se effettuata sulle singole unità immobiliari….”

Per farla breve, sì alle agevolazioni per la sostituzione delle finestre e delle porte di ingresso, ma non alle porte per interni. Le argomentazioni del MEF, a nostro avviso, sono sempre fumose.


Le barriere architettoniche

L’unica agevolazione alla quale oggi si può aggrappare il contribuente che intendesse sostituire le porte per interni è il Bonus 75% relativo alla rimozione delle barriere architettoniche. Un bonus riscoperto nella scorsa primavera in quanto unica agevolazione rimasta, vedi DL 11 convertito in Legge 38_2023, con lo sconto in fattura e cessione del credito e applicabile a una vasta serie di lavori edilizi: ascensori, caldaie, impianti elettrici, bagni, infissi, porte, automazioni per tapparelle…Con alcuni vincoli come da DM 236/1989: altezza maniglia, larghezza luce porta, pressione di apertura, e dimensioni dei vani antistante e retrostante la porta tali da permettere la manovra di chi è in carrozzella. Vincolo fondamentale però è l’asseverazione, di progetto e di fine lavori, di congruità della spesa e dei requisiti tecnici.


Rivenditori "assorbiti" dalle finestre

Chi conosce molto bene il settore delle rivendite di porte ma anche il mondo dei produttori è Daniele Micheloni, agente di commercio di lungo corso ma anche alla testa di una produzione di porte per interni dalle parti di Sarzana, La Spezia.



“Le procedure per procedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito - sottolinea Micheloni - non così semplici per chi non ha un tutor ben addestrato. Certamente, ci sono quei rivenditori che chiamo per convenzione ‘polacchi’ che si sono trovati con la pappa pronta e hanno venduto di tutto. Gli altri raccolgono le briciole. Comunque, tanti rivenditori, pur addestrati allo sconto in fattura, erano e sono ancora completamente assorbiti dalle finestre al punto che hanno completamente dimenticato le porte blindate e le porte interne”.


 

Articolo completo al seguente link:


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